Villa Mirabellino (Parco di Monza, MB)

INTRODUZIONE:

Se sei residente in Brianza non puoi non conoscere l’incantevole parco di Monza, il parco cintato più grande d’Europa. Ma magari non tutti conoscono i luoghi che passano inosservati proprio perché circondati dal verde. Questi posti sono facilmente raggiungibili sia a piedi che più velocemente in bicicletta, cercando in questo modo di limitare il più possibile l’inquinamento atmosferico dovuto alle automobili.  

Uno dei luoghi non a tutti noto è Villa Mirabellino, una dimora elegante e scenografica. Si può raggiungere entrando dalla porta d’ingresso del Parco situata in via Santo Stefano a Vedano al Lambro e percorrendo il viale Mirabellino. Dopo circa 500 metri sulla sinistra si può ammirare la splendida Villa Mirabellino. 

STORIA:

La villa fu fatta costruire in posizione panoramica su un pendio che culmina nella valle del Lambro nell’anno 1776 dal cardinale Angelo Maria Durini che possedendo già un’ altra importante villa del parco di Monza, la villa Mirabello, decise tuttavia di costruirne una più piccola come dependance dove poter ospitare gli invitati alle serate culturali al cenacolo letterario e musicale, alle feste e alle cene organizzate nelle serate estive. Essendo di dimensioni ridotte rispetto alla Villa Mirabello decise di chiamarla Villa Mirabellino. Le due ville sono collegate da un breve sentiero sterrato accompagnato da numerosi alberelli tra cui cipressi e carpini.

STRUTTURA:

Villa Mirabellino ha una planimetria a U ( tipica anche del Mirabello), sul corpo centrale sporgente a due piani vengono aggiunte due ali laterali, anch’esse a due piani, ma più basse. 

Sul retro della villa si estende un giardino erboso molto vasto che continua verso un boschetto.

La struttura è inclinata ed appoggiata al viale centrale nord-sud del Parco che si affaccia sul viale Cavriga.

La villa è spesso circondata da tante scolaresche che, facendosi una passeggiata immersi nella natura del Parco di Monza, si riuniscono di fronte alla facciata per ammirarne lo splendore facendo dei disegni per avere sempre un ricordo di questo momento. 

La facciata era dotata in origine di una scalinata semicircolare. Il pronao leggermente sporgente, incorniciato da due pilastri laterali e due colonne doriche centrali costituiva, in origine un portico.  Sulla testata dell’ala settentrionale, un portale che segnala l’ingresso alla cappella gentilizia dei Durini.

Gli ambienti interni erano arricchiti da affreschi con soggetti mitologici o allegorici. Di particolare importanza, quelli del Salone Centrale,  che raffiguravano poeti, artisti e scienziati.

L’esterno conserva le caratteristiche neoclassiche sia dal punto di vista stilistico che dei materiali utilizzati (pietra e muratura intonacata), l’interno invece è stato del tutto modificato nel corso del Novecento con interventi di scarsa qualità architettonica che rendono irriconoscibile la spazialità interna, sia dal punto di vista distributivo che decorativo. Il tetto dell’edificio è visibilmente ammalorato, infatti si spera sempre che non piova perché la villa è spesso soggetta ad allagamenti che rovinano la struttura. Gli unici ambienti non totalmente danneggiati sono i tre saloni situati al piano terra nel settore orientale dove sono visibili resti di affreschi floreali e geometrici e soffitti con volta a crociera a tutto sesto. Gli ambienti rimanenti presentano tetto piano, pareti in laterizio, infissi, pavimenti e due scale angolari, che connettono il piano terra con il primo piano, di fattura moderna e di scarso pregio.

CURIOSITA’:

Quando l’occhio è ormai soddisfatto, la passeggiata può continuare osservando nel giardino opposto alla facciata dove, per chi è interessato, è allestito un percorso botanico, con piante endemiche e non affiancate da dei pannelli didattici che spiegano l’origine e la vita di questa vegetazione.

Per chi invece vuole rilassarsi, procedendo più avanti si arriva al Bar Al Cavriga, dove si può spizzicare qualcosa oppure sorseggiare qualche bevanda fresca se si è in estate. In alternativa a questo tipo di relax, il Parco offre ampi prati verdi dove, con un telo a portata di mano, ci si può sdraiare e ammirare la natura circostante trascorrendo qui tutta la giornata.

Sitografia:

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