Anche oggi tra nebbia e stanchezza, la giornata di molti pendolari sta per concludersi; la voce dell’altoparlante annuncia l’avvicinarsi del treno del ritorno. 

La grande folla della città della moda, stazione dopo stazione, diminuisce; dopo una manciata di fermate, intravedendo il fiume di luci rosse e gialle della Vallassina, molti passeggeri lasciano il proprio posto e ci troviamo davanti alle porte, pronti per scendere. 

A un tratto sono immerso nel freddo pungente e a ogni mio respiro, nuvolette bianche escono dalla mia bocca. Mentre cammino verso la macchina, frugando nelle tasche per trovare le chiavi, noto qualcosa per la prima volta. 

Alla mia sinistra ci sono delle giacche appese su un semplice pannello di legno coperto da una tettoia, sotto la quale c’è una scritta colorata che recita: “DESIO CITTÀ APERTA – BACHECA SOLIDALE”, e più in basso un foglio su cui leggo: “HAI FREDDO? PRENDIMI”. 

Incuriosito mi fermo e il mio sguardo è attratto dai volantini affissi: sono indicati numeri utili di comune, forze dell’ordine, parrocchie, Caritas, centro di ascolto e associazioni del territorio con le relative iniziative, scritte in svariate lingue.  

La mia curiosità è alimentata dall’interesse e dal desiderio di contribuire a questa buona causa, quindi, senza perdere tempo, digito il numero di telefono indicato per avere maggiori informazioni.  

Durante la chiacchierata con Paola, la segretaria dell’associazione Desio Città Aperta, scopro che l’idea è nata ispirandosi al progetto europeo “muro della gentilezza” e da iniziativa itinerante, grazie al contributo dei cittadini e del comune, è diventata, dal 2019, ufficiale e stabile; possibile che non mi sia mai accorto di questa bacheca in continuo cambiamento? 

Paola mi ha spiegato che le giacche vengono donate di continuo, solo nell’ultimo mese ne hanno raccolte una cinquantina; il funzionamento è semplice: basta consegnare i giubbotti all’associazione, che ne regola l’esposizione per evitare l’effetto discarica; chi ne ha bisogno può prendere senza chiedere. 

Riflettendoci, condivido la scelta che il ricevente possa rimanere nel completo anonimato, senza dover palesare la propria condizione.  

E adesso corro a casa a cercare una giacca da donare!

Fonti: Paola Farina, segretaria dell’associazione Desio Città Aperta 

Carimati – Montrasio

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