La basilica si colloca sul Fiume Lambro ed è immersa nel verde.

L’equilibrio della facciata lo si riscontra all’interno della basilica, impostata su una pianta basilicale a tre navate.

FACCIATA

La facciata della Basilica si presenta con il tetto a quattro spioventi e la navata centrale sopraelevata rispetto alle due laterali.

Non c’è pesantezza in questa struttura, ma piuttosto un senso di solidità e un’impressione di sicurezza. Nella parte centrale, in alto, si trovano due monofore da cui filtra la luce all’interno.

Ciascuno dei tre portali è costituito da un architrave e una lunetta, che contiene mosaici disegnati e realizzati dalla Scuola B. Angelico di Milano negli anni ’50 del Novecento.

Nella lunetta di sinistra è raffigurato san Pietro, nella lunetta centrale il Cristo legislatore e in quella di destra san Paolo.

Il campanile invece è un’opera recente, risalente alla fine del XIX secolo.

INTERNO DELLA BASILICA

Sulla parete della navata di destra sono affissi alcuni reperti rinvenuti durante le campagne di restauro e scavo archeologico che hanno interessato il complesso dal 1875.

Da sinistra a destra troviamo: una stele con iscrizione funeraria di età paleocristiana dedicata a un lettore di nome Albino, una lastra, risalente alla fine del II secolo d.C. e una stele funeraria.

Alla base della prima colonna di destra per chi entra è possibile scorgere un’intera ara sacrificale con un’iscrizione dedicata a Giove, insieme a delle tracce delle antiche murature di una chiesa precedente. Inoltre, all’interno della basilica sono presenti anche la cripta e la sacrestia

GLI AFFRESCHI DELLA BASILICA

Nel semicatino absidale rimangono dei resti di alcuni affreschi raffiguranti Dio padre, la consegna delle Chiavi a san Pietro, la Madonna con il Bambino e san Giovanni Battista, databili all’anno 1491 poiché se ne trovò la data scalcinando le pareti.

Sulla parete destra dell’altare, si osserva un affresco tardo-quattrocentesco rappresentante una Madonna del Latte.

I colori sono brillanti grazie ad un restauro compiuto nel 2006.

Sulle pareti della navata centrale rimangono i resti più antichi (altomedievali) di ciò che doveva essere il ricco ciclo pittorico organizzato su registri orizzontali: il primo, tra le capriate, con un ornato di meandri interrotto dai busti di profeti; il secondo con storie della genesi; il terzo con simboli cristologici ed il quarto con storie del Nuovo testamento. Nel secondo registro inferiore restano solamente l’Annunciazione, tracce della Visitazione e della nascita di Cristo. Il presbiterio è preceduto da un arco trionfale ornato da motivi floreali e geometrici. La figura meglio conservata nel presbiterio è il Cristo Giudice, attorniato dai simboli dei quattro Evangelisti.

Nella navata di sinistra, sulla parete laterale si trova un affresco della Beata Vergine delle Grazie, databile alla seconda metà del 300, staccato probabilmente dalla chiesa del convento dei Cappuccini di Verano Brianza. L’ultimo restauro di quest’opera risale al 1985.

Sitografia:

https://www.basilicadiagliate.com/

https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_dei_Santi_Pietro_e_Paolo_(Agliate)

https://turismo.monza.it/it/cosa-fare/128-basilica-di-agliate

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