Come un diamante nascosto nella ghiaia, o dell’oro nella sabbia, il Mausoleo dei Visconti di Modrone è un gioiello dell’arte neogotica che, nonostante la sua imponenza, è sconosciuto a molti. Situato in località Tremoncino a Cassago, sul confine con i comuni di Veduggio e Renate, ha una pianta ottagonale, a simboleggiare l’ottavo giorno e quindi la resurrezione, ed è realizzato in marmo di Carrara.

Al piazzale antistante il Mausoleo si accede tramite un viale in salita circondato da cipressi, alberi simbolicamente associati alla morte. E in effetti il tema della morte è coerente con il mausoleo stesso, poiché esso racchiude le tombe di famiglia dei Visconti di Modrone.

Ma chi erano i Visconti di Modrone? La loro presenza a Cassago Brianza è attestata dalla fine del XVII secolo. Infatti nel 1684 la figlia di Giovanna Pirovano e del conte Antonio Modrone, Teresa Pirovano Modroni, sposò Niccolò Visconti (nipote dell’arcivescovo Federico Visconti) e da lì ebbe origine la casata dei Visconti di Modrone, che ereditò anche le proprietà dei Pirovano. Tra questi possedimenti figuravano anche i territori di Cassago Brianza, dove la nobile famiglia aveva una splendida villa, che si trovava all’incirca dove oggi sorge il Palazzo Municipale e che nel 1963 è stata abbattuta. A perenne testimonianza della presenza a Cassago di questa illustre famiglia rimangono però i ruderi della villa, che in futuro saranno interessati da un progetto di consolidamento e restauro, e, appunto, il Mausoleo dei Visconti di Modrone.

La Villa Visconti di Modrone in una foto d'epoca.
La Villa Visconti di Modrone in una foto d’epoca.
I ruderi della Villa Visconti come appaiono oggi.

Nella costruzione del Mausoleo, la famiglia Visconti desiderava richiamare la grandezza e l’imponenza del Duomo di Milano, come testimoniano le imponenti guglie bianche che spiccano sulla natura circostante. Il Mausoleo venne eretto su progetto dell’architetto Giovanni Ceruti tra il 1883 e il 1887, come dimostrano le recenti ricerche condotte sui materiali documentari del Fondo Visconti conservato presso l’Archivio Storico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Proprio in questo ricco ed interessante repertorio sono stati rinvenuti i disegni che l’architetto Ceruti eseguì nella fase di progettazione del Mausoleo e alcuni interessanti documenti che hanno consentito di ampliare le conoscenze riguardo a questo importante monumento della storia cassaghese e dell’architetto che lo ha progettato. I ruderi della Villa Visconti come appaiono oggi. La Villa Visconti di Modrone in una foto d’epoca.

Il progetto iniziale fu modificato con l’adozione di uno stile gotico internazionale. Questo stile, anche chiamato tardo gotico, si diffuse nella seconda metà del 1300 ed ebbe una diffusione piuttosto uniforme in tutta Europa, favorita dai frequenti scambi di oggetti d’arte e di artisti stessi tra i maggiori centri soprattutto dell’Italia, della Francia e della Germania (per questo è detto “internazionale”). Questo stile, come si può vedere nel Mausoleo Visconti di Modrone, in architettura è caratterizzato da una sovrabbondanza di elementi decorativi, come guglie, pinnacoli e trafori delle volte (a differenza del gotico, in cui l’attenzione all’impianto strutturale aveva portato allo svuotamento delle pareti).Al suo interno è possibile ammirare, oltre alle alte vetrate colorate, finissime opere d’arte realizzate da grandi artisti ottocenteschi. I sarcofagi di famiglia sono stati disposti su due piani: in quello inferiore si trovano i resti dei Visconti di Modrone fino all’Ottocento, mentre al piano rialzato riposano i membri vissuti nel Novecento.

Il Mausoleo fu costruito sulle spoglie dell’antica chiesa di San Salvatore, molto amata e frequentata dai contadini della zona. In questo luogo erano infatti custoditi i resti dei morti della terribile peste che sconvolse l’Europa nella metà del Trecento. Ancora oggi, alcune ossa rinvenute sui luoghi sono conservate in alcune teche poste all’ingresso della cripta. La bellezza del monumento è inoltre esaltata dal verde che la circonda e che conferisce al luogo un senso di pace e tranquillità.

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